Lo Snals-Confsal non può non criticare fortemente la decisione
del Governo di estendere anche al settore della scuola il blocco al 31 dicembre
2012 della maturazione dei requisiti per accedere al pensionamento secondo il
previgente ordinamento (questione nati
1951/1952).
Al riguardo,
va infatti sottolineato come, da sempre, le esigenze di
governo della spesa pubblica, in un senso anziché in un altro, non possono mai
giustificare l’introduzione di trattamenti discriminatori, dovendosi ritenere
come tale trattare in maniera identica situazioni
differenti.
Ebbene, la
scuola, da sempre, è stata destinataria di discipline differenziate; e ciò, non certo per ragioni di privilegio ma
solamente per assicurare la giusta ed equa regolamentazione di un settore che
presenta storicamente specificità e peculiarità proprie.
Aver
ritenuto, come ha fatto l’attuale Governo, di non dover
tener conto della circostanza che il personale della scuola matura i
requisiti per la pensione secondo regole proprie, costituisce, a nostro parere,
una palese ingiustizia.
Di
conseguenza, lo Snals-Confsal ha interessato il
proprio ufficio legale di verificare tutte le iniziative giudiziarie più idonee
a tutelare il
personale della scuola che risulti
pregiudicato dal mancato recepimento dell’emendamento proposto per rendere equo
il nuovo intervento normativo.
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