domenica 18 marzo 2012

La Senatrice Bastico scrive ...

Pensioni scuola: dopo le penalizzazioni le contraddizioni

Dubbi interpretativi sulla circolare del MIUR n. 23/2012
Avevo ritenuto che il Governo Monti stesse facendo tutto il possibile affinchè i lavoratori pubblici e privati rimanessero al lavoro a lungo, molto più a lungo rispetto al passato, in nome del necessario risanamento della finanza pubblica e della gravissima crisi economica.
Alla luce di questo criterio e degli elevati oneri per la finanza pubblica, il Governo ha espresso parere negativo allo spostamento – richiesto con emendamento PD al Milleproroghe – al 31 agosto del 2012 della verifica dei requisiti per il pensionamento per il personale della scuola, pur essendo stata riconosciuta dal Ministro Fornero la fondatezza delle ragioni di tale spostamento.
Ora la circolare n.23/2012 del MIUR sui pensionamenti è stata formulata con forti elementi di ambiguità in relazione all’obbligo del pensionamento: riguarda solo coloro che hanno raggiunto i 40 anni contributivi o anche quelli della quota 96? Vi segnalo, a questo proposito, un interessante articolo di Tuttoscuola, che titola “Pensioni: schizofrenia della legge?“.
La circolare del MIUR sembra andare oltre a quanto contenuto nella circolare del dipartimento Funzione Pubblica n. 2/2012 sui limiti massimi della permanenza in servizio nelle P.A.
Alcuni di voi mi hanno segnalato che dirigenti scolastici e dirigenti provinciali hanno già incominciato a mandare avvisi sull’obbligatorietà del pensionamento, anche per la quota 96.
Mi sembra che si stia determinando una situazione paradossale: da un lato ci sono persone che ambiscono ad andare in pensione, per alcuni dei quali sarebbe stato decisivo lo spostamento della data al 31 agosto; altri invece vorrebbero rimanere e sono costretti al pensionamento.
Credo che il criterio della flessibilità (dai 62 ai 70 anni), proposto dal Pd e non accolto dal Governo, avrebbe garantito maggiore equità e avrebbe consentito a molte persone di scegliere secondo le proprie aspirazioni e necessità. Questa facoltà, nel quadro di una certa flessibilità, è decisiva per il personale della scuola, dei servizi educativi, dei servizi sociali, data l’importanza delle motivazioni e della passione, oltre che delle competenze, per la qualità del loro lavoro.
Sono impegnata a richiedere al MIUR una interpretazione autentica e rapida della circolare, al fine di dare certezze a tante persone.

Nessun commento:

Posta un commento